Cos’è il ticket licenziamento

Il ticket per licenziamento è un importo dovuto dai datori di lavoro all’Inps ogni volta che cessa un rapporto di lavoro a tempo indeterminato

(per causa diversa dalle dimissioni). Il contributo è utilizzato per finanziare la Naspi (ex indennità di disoccupazione).

A quanto ammonta

Il valore del ticket è pari al 41% del massimale mensile Naspi, che per il 2021, è pari a 503,30 euro per ogni anno di anzianità del lavoratore fino

ad un massimo di 36 mesi. Quindi il contributo massimo che il datore di lavoro deve versare all’Istituto può raggiungere l’importo di 1.509,90 euro

(503,30 euro per 3). Tale importo è dovuto in misura doppia in caso di licenziamento collettivo e addirittura tripla in caso di licenziamento collettivo

senza accordo.

Il suddetto valore ovviamente era valido fino all’uscita della circolare Inps n. 137 del 17/09/2021 che ha cambiato un po’ le carte in tavola rispetto a

quanto stabilito dall’articolo 2 c.7 della legge 92/2012.

L’Inps con la recente circolare ha ribadito le modalità di calcolo del ticket dovuto dai datori di lavoro precedentemente illustrate con la

circolare 44/2013. In contrasto con quanto stabilito con la circolare del 2013 afferma che il parametro è il massimale annuale NASPI

(parametro tra l’altro correttamente indicato dal legislatore nel 2012). Ovviamente tale parametro di massimale è maggiore rispetto alla soglia

di riferimento indicato dall’Istituto nelle sue precedenti circolari.

Ora i datori di lavoro potrebbero ritrovarsi a versare le differenze del contributo ticket che l’Inps provvederà a ricalcolare secondo le “nuove” regole.